ATTUALITA' - Ennesimo dramma nella sanità del Lazio. I vertici del San Raffale, dopo la minaccia di chiudere tutte le cliniche del Lazio, annunciano la chiusura di quella di Montecompatri e lo fanno con un comunicato ufficiale, che pubblichiamo integralmente:
A distanza di una settimana dal drammatico annuncio della cessazione delle attività delle nostre strutture San Raffaele Cassino e del Centro di Riabilitazione Villa Buon Respiro di Viterbo, non è stata fornita, dalla Regione Lazio, alcuna risposta concreta circa la corresponsione, in questo primo momento, almeno di quanto necessario al pagamento degli stipendi e dei fornitori di medicinali e presidi necessari per l’assistenza medica, come, peraltro, sollecitato anche dai Prefetti di Roma, Frosinone e Viterbo; a fronte, lo ricordiamo nuovamente, di crediti arretrati, nei confronti della Regione, per oltre 260 milioni Euro per prestazioni già erogate, come ci impone il nostro ruolo di prestatori di servizio pubblico.
Ci vediamo, quindi, costretti a comunicare la cessazione delle attività sanitarie anche del San Raffaele di Montecompatri.
Ribadiamo, ancora una volta, che non siamo più in grado di continuare a finanziare con nostre risorse la continuità assistenziale; pertanto, anche della struttura di Montecompatri abbiamo comunicato alle Autorità competenti la cessazione delle attività nel termine di quindici giorni, in aggiunta a quelle di Cassino e Viterbo, senza escludere di essere costretti, a breve, ad estendere tale provvedimento a tutte le altre strutture sanitarie del Gruppo San Raffaele nel Lazio.
Nella Struttura di Montecompatri, accreditata per 348 posti letto, vengono riabilitati pazienti affetti da gravi patologie cardiache, respiratorie e neuromotorie; vengono assistiti, inoltre, pazienti terminali nel Reparto di Hospice – insignito dell’accreditamento dell’ESMO, Società Europea Oncologia Medica, per un’alta integrazione fra Oncologia medica e Cure palliative - e in assistenza domiciliare; oltre a 60 persone affette da gravi patologie psichiatriche e 108 assistite in RSA.
Questo nuovo provvedimento priverà del loro posto di lavoro altri 375 lavoratori, che andranno ad aggiungersi ai 700 coinvolti nelle chiusure delle strutture di Cassino e Viterbo; senza voler considerare le ripercussioni sull’indotto e la difficoltà in cui verranno trascinate inevitabilmente le famiglie dei lavoratori, ma anche e soprattutto i pazienti e i loro familiari, che ai professionisti del San Raffaele Montecompatri giornalmente si affidano.