LA MONTEBOVI DI LANUVIO RISCHIA DI CHIUDERE, 21 DIPENDENTI IN CASSA INTEGRAZIONE

ATTUALITA' - Un'altra industria in crisi, nubi minacciose si stanno addensando sul futuro dei lavoratori della Montebovi di Lanuvio. Da tempo, ormai, tra trattative che sembrano concluse ma non lo sono mai e passi incerti dell'azienda, si profila la cassa integrazione per 21 dipendenti. I lavoratori che già avevano diramato un comunicato stampa, il giorno 20 ottobre, sulla procedura "anomala" della cassa integrazione non attuata a rotazione, confermano il loro stato di agitazione e protestano contro quella che hanno definito "una discriminazione visto che il 90% del personale all’interno del sito è fungibile/intercambiabile tra di esso ed una parte ha un notevole monte ore ferie e permessi, così - hanno concluso - si vogliono sospendere dal lavoro sempre gli stessi dipendenti. 

Nel comunicato stampa diramato proprio oggi contestano ancora il comportamento dei vertici dell'azienda. Pubblichiamo integralmente il testo del comunicato. 

Ieri si è tenuta l’assemblea generale nell’azienda Montebovi Industrie Roma, sita nel comune di Lanuvio. I dipendenti in riunione hanno preso atto della rottura delle trattative di venerdì 19 ottobre. La stessa azienda, in una comunicazione, ha ribadito la volontà di mettere in cassa integrazione 21 dipendenti senza rotazione. Contestualmente ha ripristinato unilateralmente l’inserimento in ferie autoritativo dal 22 ottobre sino al 6 novembre 2012 per gli stessi dipendenti, facendo riferimento sempre alla tragica situazione aziendale.

In seguito alla comunicazione aziendale, a fine assemblea molti dei 21 dipendenti presenti, che si accingevano a prendere servizio, sono stati invitati ad uscire dall’azienda dal servizio vigilanza esterno chiamato in forza dalla stessa Società Datrice (circa una decina di bodyguard).

Le Organizzazioni Sindacali congiuntamente alla Rsu hanno deciso di proclamare un’ora di sciopero alla fine di ogni turno di lavoro dal 22 al 30 ottobre 2012, giorno previsto per il saldo (50%) dello stipendio di settembre 2012, ancora non pagato!!

“Riteniamo – sostengono i segretari di Fai, Flai e Uila – il comportamento illegittimo e discriminante che colpisce a caso alcuni dipendenti anche a tempo determinato, che non hanno ferie residue maturate!!!

Alcuni di essi – sostengono i Sindacalisti – già si sono rivolti agli uffici legali sindacali, diffidando l’azienda e mettendosi a disposizione da subito per lavorare, in caso contrario si considereranno in permesso retribuito a carico aziendale.

Una vicenda anomala – concludono i Segretari – che preoccupa tutte le maestranze anche in virtù dell’attivazione della procedura di affitto di ramo azienda (art 47 e art 2112 c.c.) dell’11 ottobre scorso e con la quale si prevede dal 5 novembre 2012 il passaggio dell’attività produttiva e commerciale in altra azienda”.