ATTUALITA' - La 18^ edizione della festa delle Camelie è stata indubbiamente un successo.
Velletri, nei giorni di sabato e domenica, è stata invasa da migliaia di persone accorse per ammirare il bellissimo fiore in tutte le sue forme e i suoi colori ma anche per godere delle tante iniziative che si sono svolte. Ma siccome il rovescio della medaglia esiste per ogni cosa, i fatti gravi accaduti durante la festa andavano denunciati. Stamattina, proprio per questo motivo, si è svolta una conferenza stampa presso la sala delle Lapidi del palazzo comunale, alla quale hanno partecipato l'assessore alla Promozione dei Prodotti Locali, Carlo Guglielmi, i noti pittori veliterni, Sergio Gotti e Cristiano Mancini e Mavi Santarelli della Amavis.
Tutti accorsi per denunciare lo scempio che un gruppo di persone ha compiuto a danno delle pagode in stile giapponese che proprio Gotti e Mancini, assieme a tanti volontari, avevano realizzato. Dal rapporto della Cosmopol, un istituto di vigilanza, dalle 22.00 di sabato 17 sono iniziati i primi attacchi alle installazioni di piazza Cairoli e sono continuati per tutta notte.
La mattina successiva, come raccontato dall'assessore Guglielmi e da Sergio Gotti, di fronte a loro si è presentata una vera devastazione. Le 15 delle 21 pagode che abbellivano le piazze e il Corso erano state distrutte. "Voglio lanciare questo grido di dolore - ha affermato con veemenza Carlo Guglielmi - ma voglio anche che i cittadini si ribellino a questo vandalismo che non si può sottacere". Il danno compiuto è stato enorme come lo è stato l'avvilimento di Sergio Gotti nel guardare lo scempio: "Quello che ha saputo compiere un gruppo di gente ha del vandalico, non hanno rispettato il lavoro altrui e per giunta si sono voluti impadronire di una festa e di una città. Ma vandali, oltre i ragazzi che hanno distrutto le pagode, sono stati anche quei genitori che nei due giorni di festa hanno permesso ai bambini di bucare la delicatissima carta di riso che ricopriva le pagode o di toccarle e farci segni".
E non solo questo. Nei giardini zen che erano stati realizzati qualcuno ha permesso al proprio figlio di giocare o al cane di farci i bisogni. Insomma, la maleducazione sembrerebbe averla fatta da padrone e continuerà a succedere finchè i maleducati non verranno fermati e soprattutto non verrà inculcata in tante persone la semplice regola che una cosa pubblica non è di nessuno proprio perchè è di tutti.
Sergio Gotti e Cristiano Mancini |