STORACE VISITA UNA DELLE STANZE ORMAI VUOTE DEL S. RAFFAELE |
POLITICA - L'appuntamento di questa mattina, presso il presidio permanente dei lavoratori del San Raffaele che si sta svolgendo al cancello della clinica, prevedeva la presenza dei politici veliterni richiamati da un tam-tam su facebook partito da Fabio Leoni, presidente del Fli di Velletri. La proposta iniziale era di bloccare via dei Laghi, ma la Questura ha diffidato dal farlo. Tutto si è risolto con la visita sporadica di qualche politico che si limitato a fare due chiacchiere con i lavoratori incatenati al cancello.
La mattina è trascorsa con la visita tanto attesa dell'Onorevole regionale de La Destra, Francesco Storace. Una visita, politicamente, di peso per il ruolo che Storace riveste e che permette ai lavoratori di far giungere a più alte sfere il proprio grido.
Storace è arrivato intorno alle 11.00 e ha subito voluto incontrare e soprattutto, ascoltare i lavoratori. I rappresentanti, Bruno Ruscio e Carlo Maola, hanno disegnato il quadro della situazione del San Raffaele e hanno spiegato i perchè della protesta.
L'ingegner Ruscio ha fatto un lungo discorso accalorato sui motivi, a suo parere puerili, delle tante indagini che la Asl sta compiendo per trovare la "pistola fumante" che giustifichi la chiusura della struttura. Seduto, incatenato e attaccato ad una flebo di sodio, conseguenza del digiuno che sta portando avanti, è stato un fiume in piena. La sua difesa del San Raffaele è stata ricca di spiegazioni e di particolari tecnici. L'ingegner Ruscio ha spiegato che "le modifiche apportate alla struttura nel corso del tempo, non hanno ampliato la struttura in maniera significativa, sono state tutte migliorie apportate e per le quali sono stati richiesti i dovuti condoni". Per quanto riguarda la contestazione della costruzione dei spogliatoi, fatta nella parte alta della struttura, "tale manufatto è stato concluso - secondo Ruscio - due anni prima che l'Ente Parco trasformasse la zona circostante in area protetta". Provato dai giorni di presidio, Ruscio, non ha mancato di comunicare, all'Onorevole Storace, che Angelucci (Proprietario del gruppo San Raffaele n.d.r.) non starebbe ridistrubendo il numero di posti letto spettanti al gruppo a discapito del S. Raffaele di Velletri, ma avrebbe la ferma volontà di tenere aperta la clinica veliterna. Sempre secondo l'ingegner Ruscio, la struttura di Montecompatri per la quale si ritarda il rilascio dei permessi, è aperta già da 5 anni e l'ospedale di Velletri mancherebbe della certificazione di prevenzione incendi pur tuttavia continuando, tra mille difficoltà, a curare le persone. Il quadro che emerge è di una sanità che, specialmente nel nostro territorio, sta via via subendo un abbattimento lento ma inesorabile, il rapporto tra posti letto e popolazione è sceso dal 3,5 per mille allo 0,8 per mille. "Invece di difendere strutture d'eccellenza come questa - ha concluso commosso Ruscio - si guarda alla burocrazia".
Altra disamina è giunta dal portavoce del movimento, Carlo Maola che ha illustrato brevemente la situazione lavorativa all'Onorevole Storace: "Il Decreto 62 salva i posti di lavoro ma non salva i lavoratori - ha dichiarato perentoriamente Maola - a Montecompatri non andremo tutti noi perchè dovrà assorbire anche Villa dei Fiori e S.Raffaele Nomentana. Solo 150 di noi saranno trasferiti a Montecompatri e gli altri? Chi guadagna 700 euro al mese come può permettersi un viaggio giornaliero di 250 km per andare a lavorare a Cassino? Francesco Storace non ha dato false promesse si è limitato a dichiarare che la Regione è accanto ai lavoratori, che non c'è ostilità nei confronti della protesta. Vuole sapere quali saranno i criteri che saranno adottati per i trasferimenti "perchè - ha affermato - i millimetri stanno valendo più dei lavoratori".
Al termine dell'incontro con i lavoratori, Storace ha visitato la struttura rendendosi conto personalmente della situazione attuale.